mercoledì 21 settembre 2011

La pazzia

Quante volte ho sognato ad occhi aperti di essere pazzo!
Innumerevoli.
Più che altro lo facevo per la mia amata di allora, una ragazza che mi aveva preso in prestito il cuore.
Sono passati quasi 20 anni ed ogni tanto la sogno ancora.
Immaginavo di stare dentro quelle stanze bianche con le protezioni ai muri e le mani legate.
E la "lei" che piangeva e che voleva chiedermi scusa, e che voleva abbracciarmi, e che voleva baciarmi.
Quanto è bello e sensazionale il nostro piccolo mostro (il cervello per i meno acuti).
I sogni sono qualcosa di realmente creativo e pazzesco dal punto di vista tecnico.
Pazzesco perchè i calcoli che deve fare il nostro piccolo agglomerato di unità di calcolo binario sono al di sopra di ogni possibilità degli attuali computer.
Vi rendete conto i pensieri avuti durante il giorno vengono transposti, relazionati, minimizzati, massimizzati e quant'altro (cosa che adesso non mi viene in mente), per porci (non i maiali) dinanzi ad un possibile evento che non si è mai avverato per calcolarne gli effetti?

Ebbene questa capacità di calcolo noi ipocondriaci la utilizziamo anche da svegli.

Pensate, per un attimo, a quando per un calcolo veloce siete giunti alla consapevolezza che quel mal di gola che avete è il risultato di un tumore maligno.
In un attimo calcolate tutta la vostra vita, non solo quella di un possibile e prossimo futuro, ma di un intera vita, magari sulla sedia a rotelle...

Pazzia?
No, fervida immaginazione.

DanTheVoivod

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